“Viaggio come ritorno nella geografia delle emozioni”
Mostre dedicate a Pippa Bacca
Rassegna a cura di Mimma Pasqua e Spazio Tadini
Milano, Calabria
Le belle sale dello Spazio Tadini di via Jommelli 24 a Milano – luogo di incontri ed eventi culturali, già studio di Emilio Tadini e tipografia storica – ospiteranno nei giorni 3- 4 e 5 novembre 2008, alle ore 21, artisti e scrittori per la conclusione di Tornare@Itaca.
Si chiuderà così un ciclo annuale che era iniziato a Milano la scorsa primavera, quando dalla libreria Archivi del ‘900 era partita questa manifestazione d’arte e letteratura, ideata da Mimma Pasqua, critica d’arte milanese.
Ispirata da intenti culturali e sociali, Tornare@Itaca era, poi, “approdata” nel mese di agosto in Calabria, dove nell’antico Palazzo Comunale di Grimaldi (CS) era stata aperta una galleria d’arte. Qui, artisti operanti tra la Lombardia e la Calabria, narratori e poeti, per diverse serate, avevano incontrato un pubblico attento e partecipe. Fra gli ospiti anche lo scrittore Carmine Abate (La festa del ritorno e Gli anni veloci, Mondadori).
La Calabria è una regione tra le più difficili d’Italia, ma è anche una terra sorprendente, che ha ispirato grandi pensatori e viaggiatori del passato, non solo per i suoi maestosi e variegati paesaggi montani e marini.
L’intento è di farla conoscere meglio, al di là della oleografia e degli stereotipi. Ecco perché alcuni scrittori calabresi saranno ospiti a Milano nei prossimi giorni.
Attraverso i loro libri entreremo nell’anima di uomini e donne di Calabria, dovunque il destino li abbia portati a vivere, poiché Itaca è il luogo del ritorno e delle emozioni, ma anche il luogo del riscatto e del riconoscimento sociale. Itaca è la Calabria, Itaca è il mondo.
I ventotto artisti presenti, dopo un lavoro di documentazione e riflessione collettiva sul tema, e attraverso installazioni , video, opere scultoree e pittoriche, interpretano il viaggio/ritorno nella geografia delle emozioni.
Le loro opere saranno degna cornice per gli incontri con gli scrittori calabresi invitati a Milano, che rappresenteranno con i loro libri i problemi ma anche la voglia di cambiamento della loro terra.
Insieme a Mimma Pasqua ha curato la parte artistica Franco Gordano, mentre le tre serate di letteratura sono state preparate da Pierluigi Pedretti:
Lunedì 3 novembre: Gioacchino Criaco (Anime nere, Rubbettino) con Gianmarco Martignoni
Martedì 4 novembre : Franco Araniti ( Di quel via vai…D’amore, Città del Sole) con Pino Polistena
Mercoledì 5 novembre: Mario De Filippis ( Operazione Alarico, Iride-Rubbettino) con Giorgio Boatti
Franco Araniti, originario di Reggio Calabria, ma cosentino d’adozione, raccoglie in questa sua ultima fatica poetica oltre trent’anni di impegno civile, di passione e indignazione per la sua terra. Appena uscito in una raffinata edizione curata da Città del Sole, ” Di quel viavai…D’amore” è il libro che compendia una vita. Tra la sua produzione vi è una curiosità: dal glottologo John Trumper ha ripreso poeticamente una lingua gergale perduta, quella degli antichi calderai di Dipignano (CS).
Gioacchino Criaco, che vive fra la Calabria e Milano, con “Anime nere”, edito da Rubbettino, esordisce con un romanzo dalle forti ambizioni, che racconta di tre giovani aspromontani, che apprendono la vita attraverso un codice d’onore particolare, quello della violenza. Emerge un quadro desolante della Calabria e dell’intero paese ( molte le pagine sulla Lombardia) dominato dalla forza inarrestabile della ‘ndrangheta. una fra le più pericolose organizzazioni criminali mondiali.
Mario De Filippis, cosentino, fa dell’ironia la cifra dominante del suo delizioso e amaro “Operazione Alarico”, edito da Iride. Il romanzo, che sferza con sottile humour un certo malcostume calabrese, racconta la storia di un ” antieroe” dei nostri giorni, cioè di un umile impiegato della Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza, che viene incaricato dal suo odiato capo di coadiuvare l’amministrazione comunale nell’organizzare un Grande Evento culturale incentrato su Alarico, il leggendario re dei goti che, proprio, nella città bruzia morì. Tra due anni il 1600° anniversario.